Il vino e il marketing al tempo del Covid19
Intervista a Enrico Chiavacci, Marketing Director at Marchesi Antinori. Tempo di Covid19! Quindi, intervista a distanza al Dr. Enrico Chiavacci, Marketing Director di Marchesi...
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Intervista a Enrico Chiavacci, Marketing Director at Marchesi Antinori.
Tempo di Covid19! Quindi, intervista a distanza al Dr. Enrico Chiavacci, Marketing Director di Marchesi Antinori, unitamente al piacere di ritrovarci telefonicamente attraverso una lunga conversazione.
Enrico Chiavacci è legato alla Marchesi Antinori da più di trenta anni, dico legato perché oltre al lavoro si sente, da ciò che descrive, quanto l’azienda sia stata importante e lo sia sempre per la sua vita professionale e personale, dopo aver ricoperto più ruoli all’interno, per venti anni nel settore commerciale e da dieci nel marketing.
“Devo tanto alla Marchesi Antinori. Qui sono cresciuto professionalmente”, mi dice.
Laureato in Giurisprudenza, con indirizzo di Diritto Agrario e Commerciale, collabora professionalmente anche con le Università italiane più qualificate, per i loro Master, col puro piacere di dare ai giovani un contributo per il futuro.
— “E’ inevitabile la domanda: come cambierà il sistema vino italiano dopo il 2020, nel senso di mercato, di distribuzione, alla luce di ciò che il Covid19 ha portato? “, gli chiedo.
“Il Covid19 ha portato un cambiamento che toccherà tutto il mondo. Non torneremo a lavorare come prima. C’è un’accelerazione, e l’uomo si deve adattare, anche se il consumo fuori casa le persone cercheranno di riconquistarlo.
E la chiusura dei negozi ha spinto verso l’e-commerce, che però aveva già iniziato a strutturarsi, ma con il Covid le piattaforme si sono rinforzate ancora di più.
L’uso dell’e-commerce e della distribuzione è diverso nei vari paesi, negli Stati Uniti, per esempio, è un sistema già “più rodato”.
Il “vino alla giusta temperatura” che ti arriva a casa, in Italia si può dire che è come una startup. Queste fette di mercato cresceranno ed entreranno a far parte della cultura del consumatore”.
— “Quali sono i cambi di strategie di vendita, presi o da prendere, da parte italiana, data la nuova diversità dei vini italiani e la situazione attuale?”
“Anche nel settore nostro del vino dal 2020 daremo più servizi alternativi, come le degustazioni online, come quelle che già facciamo, attraverso i social, come Instagram per esempio, noi descriviamo i nuovi vini, e li presentiamo direttamente online facendo vedere le bottiglie, presentiamo le annate, come per esempio abbiamo fatto per vini come Tignanello in occasione dell’uscita della nuova annata, si riservano posti a distanza, e il nostro pubblico potrà degustarli direttamente a casa, in contemporanea alla nostra presentazione.
Così come per i ristoranti che hanno dovuto riorganizzarsi col delivery e il take away. Anche il nostro settore, per tutto il 2020, dovrà sospendere gli eventi che facciamo regolarmente. Tutto sarà in streaming, arriverà anche il cibo cucinato dallo chef, per rendere il più “vero” possibile un evento. Cambierà il modo di stare insieme delle persone anche nella convivialità.
Accoglienza e ospitalità: sarà mettere le persone in tranquillità.
Anche gli alberghi, dopo l’esperienza Covid19, dovranno essere visti come luoghi sicuri.
Si dovranno cercare soluzioni alternative. Tutti dovranno fruire di esperienze diverse, e i maggiori costi certamente verranno condivisi tra chi organizza e chi fornisce.
Si pensava che le previsioni sul Covid19 potessero essere rappresentate come una V: quando si arrivava al punto più basso della V, iniziava la ripartenza, in realtà la lettera che più rappresenta il ciclo del Covid19 certamente è una U, dove la ripartenza sarà più lenta. Resilienza e ripartenza. La ripartenza dal virus può essere vista proprio come una U.
La lentezza della ripartenza dalle paure, sarà lo stesso nell’economia”.
— “Quali sono le tendenze di mercato e chi condiziona il mercato, social, giornalisti, i media, praticamente, qual è il peso dei MEDIA in generale nel condizionare le scelte nel mercato del vino?”
“I social pesano sul mercato e sulle persone, così come i giornalisti che scrivono di vino. Se il vino prende un punteggio buono, questo aiuta la vendita.
Nei social l’opinion leader, che assaggia un vino e lo approva, è importante: è un po’ come un uomo di successo che tutti cercano di emulare. Hai presente Agnelli quando indossava le prime Tod’s. Ecco, tutti a copiarlo.
Anche il mondo del vino ha i suoi opinion leader, i suoi influencer del vino, come l’Avv. Paolo Baracchino, che tu conosci bene, o come Robert Parker in America, tanto per fare dei nomi e con le dovute differenze.
Le tendenze del mercato, vanno verso gli sparkling wine, verso i vini rosati, gli uvaggi aromatici, verso i vini a minore gradazione, verso i vini rossi fruttati, dal colore più esile, eleganti, ricchi di finezza, che devono essere piacevoli da subito.
In effetti, Il vino è convivialità e, dopo il Covid19, la convivialità andrà lentamente ritrovata.
Conoscere il vino è un po’ come conoscere una persona, da bambino, da giovane, da adulto, è come rivederla nel tempo, nelle sue fasi della vita, il suo DNA è sempre quello, però si evolve e più la conosci è più conosci le sue potenzialità.
Ci vuole grande passione per il vino, e grande studio in vigna come in cantina ed è questo che dà la grande qualità del prodotto, insieme al territorio, al vitigno ed al progetto.
Gli enologi studiano come ombreggiare le vigne, se orientare i vigneti a nord-est o a nord-ovest, perché il clima sta cambiando.
E per i nostri vini del futuro cerchiamo di produrre sempre più vini eleganti, ricchi in finezza e frutto, meno opulenti ma, come dicevamo prima, estremamente rispettosi e rappresentativi del territorio da cui provengono, degli uvaggi che li compongono ed insieme del progetto che portano avanti.
NICOLETTA ARBUSTI