Prefazione – 2023
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È sempre una gioia quando Andrea Sodaro ed io ci sentiamo o ci vediamo, perché ci conosciamo da tanti anni, da quando lui aveva appena fatto la Maturità, e subito dopo intrapreso la via della Medicina, seguendo le orme di suo papà, notissimo chirurgo romano.
Oggi Andrea Sodaro è un medico che si divide per il suo lavoro tra Roma e Narni, nella verde Umbria, cui è molto legato per motivi affettivi.
Tante volte mi ha detto che sognava una casa in campagna per poter prendere un cane, tante volte ci abbiamo scherzato sopra perché anche io amo i cani.
Ma a Narni ha formato anche la sua famiglia. Motivo doppio per scegliere di risiedere lì.
Andrea ed io condividiamo una parte di percorso professionale assieme: oltre che essere medico è anche uno specialista che applica l’ipnosi clinica con i suoi pazienti, ed anche io, come psicologa-psicoterapeuta, sono ipnologa.
— “Andrea, spieghiamo in due parole cos’è l’ipnosi e a cosa si applica?”, gli chiedo.
“L’Ipnosi nell’immaginario comune è come dormire, essere incoscienti, ma sono inesattezze. In realtà è un fenomeno assolutamente fisiologico, che fa parte della nostra vita da sempre. Per esempio, quando guardiamo la tv e siamo particolarmente concentrati, non facciamo caso ai rumori circostanti; oppure quando siamo intenti a lavorare con il computer può succedere di non accorgersi di quello che accade intorno. In questi casi la persona è come “scollegata” dal mondo circostante, ma in realtà è solo molto concentrata, e in uno stato che, in termini tecnici, si chiama monoideismo, cioè una sola idea che porta ad escludere altro.
Quando si è in stato ipnotico non si dorme mai, non si perde coscienza o, come alcuni erroneamente pensano, non si è in balia del terapeuta, ma il nostro cervello sfrutta una fisiologica forma importantissima di rilassamento, durante la quale si verifica un aumento di taluni neuro-trasmettitori – sostanze chimiche prodotte dal nostro cervello -, come per esempio, tra le altre, le Endorfine, che ci fanno stare meglio”.
— “In pratica oggi, scientificamente, diciamo che l’ipnosi è la “manifestazione plastica dell’immaginazione creativa, adeguatamente orientata“.
“Esattamente. In ipnosi è possibile modificare il vissuto sensoriale, il vissuto dello schema corporeo, e in particolare è possibile il controllo del dolore: tu pensa all’uso che se ne fa in chirurgia, in odontostomatologia, per il parto in stato ipnotico, per esempio, sai che Kate Middleton ha partorito sempre sotto ipnosi e ne parla entusiasticamente.
ll soggetto in stato ipnotico può orientare con facilità la propria introspezione nei diversi settori del suo organismo, può ampliare o ridurre le sensazioni che provengono dall’interno del suo corpo, può modificare i parametri fisiologici come il battito cardiaco, il respiro, la temperatura del corpo.
Tanto per fare un esempio, suggerimenti di freddo e di caldo possono portare, rispettivamente, a vasocostrizione e a vasodilatazione, e così a una maggiore o minore frequenza del battito cardiaco e del respiro, all’ aumento o alla diminuzione della tensione arteriosa oppure alla diminuzione della fatica muscolare e dell’ansia, o di aumentare la tranquillità.
Oggi, grazie a tecniche di indagine sofisticate come la risonanza magnetica funzionale o la tomografia a emissione di positroni, sappiamo che il funzionamento ipnotico produce importanti modificazioni neurofisiologiche. Ma tu sai bene anche, come psicologa, quanto l’ipnosi sia importante in ambito psicoterapeutico per tutte le sintomatologie psicosomatiche”.
— “Nei disturbi legati al cibo e all’alimentazione, hai curato con l’ipnosi dei casi interessanti?”
“Sì, mi vengono in mente due casi legati al controllo del peso.
Il primo è un signore di 50 anni, che si rivolse a me per intraprendere una terapia per dimagrire, con il supporto della terapia ipnotica. Gli chiesi immediatamente il suo peso corporeo, che era di 86kg per un’altezza di 175cm.
Chiesi quale tipo di alimentazione avesse e mi elencò cibi a base di carboidrati, ad alto contenuto di zuccheri, dolci di varia natura, pochissima frutta e verdura, e quasi per nulla cibi proteici.
Cominciai a tranquillizzarlo dicendo che se avesse seguito le mie indicazioni non avrebbe rinunciato in modo drastico a quei cibi, ma semplicemente imparato a gestirli meglio nelle quantità inserendo quelli che erano più carenti. Quindi impostai una dieta alimentare. E gli precisai che essendo la sua una dipendenza da certi cibi, avremmo dovuto lavorare insieme attraverso la tecnica dell’ipnosi, per aiutarlo a disabituarsi da quella dipendenza. Il paziente accettò tranquillamente la mia proposta, e collaborò per tutto il periodo della terapia e della dieta, con partecipazione.
Ovviamente usai le metafore ipnotiche, come si fa in psicoterapia ipnotica, appositamente studiate per lui, per il suo problema di salute. Dopo qualche settimana il paziente avendo avuto una risposta molto buona – e questo è assolutamente soggettivo, in quanto ogni persona ha i suoi tempi di reazione -, unitamente alla corretta esecuzione della dieta somministrata, il paziente perse 5 kg, e al termine della terapia, durata 6 mesi, raggiunse il peso di 69 kg.
Nel secondo caso, trattai una signora di 46 anni, che si rivolse a me per cercare di dimagrire non essendo spontaneamente riuscita ad ottenere dei risultati soddisfacenti. La paziente pesava 80 kg ed era alta 173 cm. Le chiesi che tipo di alimentazione avesse, e lei, sorridendo, mi rispose.” Beh, dottore io mangio disordinato: qualche teglia di pizza nel corso della giornata e dolci, poca frutta e quasi per nulla proteine “.
Dissi alla signora che aveva una forma di dipendenza verso alcuni cibi perché la gratificano di più. E la rassicurai che avremmo ottenuto dei buoni risultati se mi avesse seguito attraverso la terapia.
“Non le chiederò di eliminare i cibi ma di saperli correttamente abbinare, aggiungendo quelli che sono poco presenti regolarmente nella sua dieta, e impostandone una giusta per lei. Inoltre, lavorando con la tecnica dell’Ipnosi cercherò di rafforzare la sua volontà”, le dissi.
La signora collaborò molto bene, e dopo poco tempo dall’inizio della nostra terapia era già scesa di peso. Alla fine arrivò a 72kg.
Naturalmente, come ricordo a tutti i miei pazienti l’Ipnosi clinica non è una bacchetta magica ma un valido strumento terapeutico, una freccia in più nell’arco del medico e dello psicologo “.
NICOLETTA ARBUSTI