Invito a cena con filosofo
Ultimo libro di Franco Banchi tra saperi e sapori È uscito nelle scorse settimane l’ultimo libro di Franco Banchi, Invito a cena con filosofo. 15 grandi del pensiero a...
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Ultimo libro di Franco Banchi tra saperi e sapori
È uscito nelle scorse settimane l’ultimo libro di Franco Banchi, Invito a cena con filosofo. 15 grandi del pensiero a tavola, Edizioni Del Faro, Trento, 2023, Euro 15.
L’autore, docente di storia e filosofia, giornalista e scrittore, esperto in particolare di storia del cibo, è anche direttore della presente rivista on line.
Lo abbiamo intervistato per presentare ai lettori questo suo atteso lavoro.
Partiamo dal legame tra dichecibo6magazine.it ed il tuo libro, che sappiamo essere forte…
Certo. Tanto forte che alcuni degli autori presenti nel libro sono stati presentati in anteprima sulla nostra rivista on line: solo per fare degli esempi, Leonardo da Vinci, Marsilio Ficino, Campanella, Sartre.
Ma il legame non è solo relativo ai nomi dei protagonisti. Lo specifico è dato dal taglio stesso dei contenuti: presentare l’universo del cibo nei suoi risvolti culturali e non tanto per le mere curiosità gastronomiche.
Puoi introdurci il tuo libro proprio in riferimento a questa doppia dimensione che lo accompagna ovvero cibo e filosofia?
Il collante è la dimensione conviviale. Come diceva Immanuel Kant, non esiste nessun momento al mondo che costruisca relazioni umane come lo stare bene a tavola. E molto opportunamente specificava che non è decisivo tanto e solo il fattore gastronomico quanto e soprattutto il clima conviviale che si crea o meno. In tal modo il pensatore tedesco ha di fatto fondato, insieme alle altre, anche una “critica della ragione gastronomica.
Ma Kant parla a lungo anche delle regole che vigono in cucina, che non sono frutto del caso, ma di una lucida applicazione.
Partendo da questa premessa, ho immaginato che 15 grandi filosofi fossero chiamati ad un convivio ideale per incrociare il loro amore per la tavola e la loro passione filosofica. Una sorta di messa in comune e sintesi tra sapori e saperi.
Quali le scoperte principali entro questo ampio lavoro di approfondimento? Più di natura culinaria o filosofica ?
La principale:aver scoperto che le passioni e le debolezze relative al cibo di questi quindici grandi sono utile chiave di lettura per approfondire il loro pensiero filosofico. Tanto da affermare: dimmi cosa mangi e ti dirò che filosofo sei.
Alcuni esempi possono essere emblematici: il ricorso di Hegel all’amato champagne per spiegare la sintesi della sua dialettica; il riferimento di Hildegard di Bingen ai biscotti della gioia per collegare corpo e spirito; l’insistito consiglio portato avanti da Marsilio Ficino secondo cui il mangiare in salute è ponte verso il cielo.
Dalla lettura del libro si traggono anche passaggi molto leggeri. Curioso che questi filosofi, a volte austeri come immagine, indulgano alla debolezza…
Sì, nel libro l’approccio di questi giganti all’universo gastronomico rivela anche molta leggerezza e tante umane debolezze. Vediamo così l’altra faccia della luna dei profili presenti. Per fare solo qualche esempio potrei far riferimento alla passione per le salsicce che Nietzsche si faceva inviare appositamente dalla mamma. Oppure il grande apprezzamento di Freud per l’oca con i crauti. Per finire all’apologia dei tartufini di cioccolato fatta dall’austero Heidegger. Come dire, sono presenti molte ragioni emotive e sensibili. In fondo questo nostro viaggio abbina, senza contraddizioni, le vette del pensiero con le piacevolezze del palato”.
Nel libro abbiamo colto anche numerosi riferimenti sia alla classicità che alla contemporaneità…
Nelle pagine del libro si ritrovano grandi miti del passato, come Atlantide e la Città del Sole, nei loro risvolti legati a cibo e cucina. Sono descritti ,attraverso scorci inusuali anche personaggi che hanno fatto la storia, come ad esempio il Re Sole e Fidel Castro, colto nella sua dimensione privata di cuoco.
Note particolari proprio su Firenze a cui hai dedicato il tuo primo libro, Il pranzo di S. Giovanni
La storia della città gigliata si incrocia con vari e non secondari personaggi del libro. Fra gli altri, Leonardo, Marsilio Ficino e Freud sono descritti alle prese con le prelibatezze della cucina fiorentina in tutti i suoi variegati risvolti.
Ma il tuo libro non delude neppure chi si attende qualche ricetta. Vero?
Sì, proprio così. Ciascuno di questi 15 filosofi ha infatti l’impegno di arrivare al convivio con i piatti preferiti. Si compongono così tre menù paralleli: terra e cielo; ispirazione marina; oltre pesce e carne. Tutte ricette, più di cinquanta, descritte con scrupolo ed insieme leggerezza. Sono poi opportunamente aggiornate ed attualizzate, dando vita ad un’interessante ed inedita competizione culinaria.
Che messaggio finale consegneresti ai lettori ?
Ciò che si muove intorno al cibo ed al convivio disegna la metafora stessa del vivere. Capirla è comprendere molto di noi stessi. Per i filosofi tutto ciò è vero all’ennesima potenza.