Prefazione – 2023
Prefazione Un magazine “contemporaneo” si nutre di dinamismo e vitalità, percepisce al volo gli input delle lettrici e dei lettori, si trasforma dando sempre il meglio. Insomma,...
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L’Avvocato Paolo Baracchino, giornalista, Fine Wine Critic, Sommelier AIS, Membro del Grand Jury Européen du Vin, critico del vino di fama internazionale, attraverso questo primo articolo per Dichecibo6?Magazine, ci introdurrà al mondo del vino e ai suoi segreti.
Io personalmente, insieme a tutta la nostra Redazione, lo ringraziamo sinceramente per il suo prezioso contributo.
La gentile e cara Nicoletta Arbusti mi ha chiesto di poter collaborare con lei, lasciandomi carta bianca sui contenuti dei miei contributi sul vino. Devo confessare che il vino per me non rappresenta, una bevanda, un alimento, una moda ma è qualcosa di più profondo.
E’ quel trait d’union con la vita, con le persone, con la sensibilità, con la storia, con le emozioni, con i profumi ed i sapori che il vino riesce ad esprimere. I profumi del vino mi riportano indietro nel tempo, a quando ero bambino. Talvolta dal vino emergono profumi di salsedine, di iodio che mi riportano a quando io bambino, a Livorno, mia città natale, con il vento di libeccio ed il mare che si frangeva sugli scogli, dello stabilimento balneare che frequentavo, mandandomi sulla faccia lo iodio e l’acqua salata, ed io mi leccavo le labbra sentendole salate. Quegli odori e quei sapori spesso mi capita di sentirli in certi vini sapidi e minerali. Credetemi quando penso al vino divento come un fiume in piena, vorrei dire tante e poi tante cose, sensazioni, emozioni. Partiamo però dall’inizio del mio incontro con il vino.
Ho incominciato ad assaggiare il vino all’età di diciotto anni, per poi, nell’arco degli anni, appassionarmi sempre di più a questo nettare degli Dei. Nel 1998 ho frequentato il primo corso di sommelier presso l’A.I.S., per poi arrivare all’anno 2000, con il diploma di sommelier. Già nel 1998 ho incominciato a scrivere le mie note di degustazione sui vini da me stappati e degustati e, nel novembre del 2003, sono entrato a far parte dell’associazione “Grand Jury Européen”, con sede operativa a Bordeaux. Tale ingresso mi ha permesso di potere degustare i più importanti vini del mondo. Il mio lavoro effettivo è quello di esercitare la professione di avvocato, mentre il vino per me rappresenta amore e passione. Tutto quello che faccio nel mondo del vino ha profitto “0” anzi rappresenta un costo che sostengo volentieri. Ho scritto e scrivo per riviste del settore. Il mio interesse per la cucina va di riflesso al vino.
Se mi siedo ad una tavola per consumare un piacevole pasto accompagnato a dei vini, in primis, mi interessa degustarli attentamente e scrivere le mie note di degustazione. L’abbinamento cibo-vino, per me, è importante ma non essenziale.
Quando sono davanti a dei vini che non conosco provo tensione ed emozione perché voglio conoscerli e cercare di capirli.
Tutto questo per me è amare il vino. Frequentare il mondo del vino è interessante perché si conoscono le persone più disparate. Si conoscono talvolta persone economicamente facoltose, ma semplici che si approcciano al mondo del vino, da loro poco conosciuto, con semplicità, umiltà e voglia di fare e migliorare le proprie conoscenze ed i propri vini. Ci sono poi produttori di vino, all’opposto che per fortuna sono pochi, che pensano solo a fare i soldi, senza pensare invece a fare prima un buon vino e queste per me sono persone non degne della mia considerazione e stima.
Persone che sanno, veramente, degustare i vini ce ne sono poche. Il vino va degustato con calma e va esaminato visivamente, olfattivamente e gustativamente. Sono tre fasi importanti che fanno capire tante cose. Mi fa sorridere chi alle degustazioni di vino pensa di capire il vino impiegando pochi secondi nel degustarlo. Ciascun vino, almeno per me, necessità di 4-5 assaggi con minimo 15-20 minuti di tempo.
Prima di tutto quando si stappa il vino si odora il tappo e si cerca di capire se il tappo presenta problematiche. Attenzione può succedere, anche se è abbastanza raro, che il tappo non presenti problemi ed il vino si.
Quando il tappo invece ha problemi olfattivi “la campana suona a morto”, il vino sicuramente è difettato. Mi è stato molto utile partecipare alle degustazioni del Grand Jury Européen poiché in tali occasioni sono stati degustati i migliori vini del mondo e comunque per ogni sessione con circa cinque cicli di degustazioni in un paio di giorni e mezzo, vengono stappate circa 500 bottiglie di vino ed il tempo per sentire se i tappi ed i vini vadano bene è veramente a velocità spedita.
Io mi sono abituato ad odorare il tappo in due – massimo tre secondi e subito capire se il tappo presenta o meno dei problemi.
Mi sono accorto, avvicinandomi al mondo del vino e delle degustazioni, di avere buone capacità olfattive e di essere anche di aiuto agli enologi, che conosco, nel permettere loro di capire i pregi ed i difetti dei vini da loro prodotti a seconda del profumo da me sentito. Adesso mi fermo perché questo scritto vuole essere un semplice mio ingresso. Non so bene cosa scriverò, in futuro, potrò scrivere delle mie sensazioni, delle mie esperienze come anche di degustazioni di vino da me fatte. Potrà essere utile che io scriva quali sono i presupposti e le analisi, visiva, olfattiva e gustativa per approcciarsi al mondo del vino. Staremo a vedere, di sicuro sarà un grande piacere, per me scrivere sul vino.