Prefazione – 2023
Prefazione Un magazine “contemporaneo” si nutre di dinamismo e vitalità, percepisce al volo gli input delle lettrici e dei lettori, si trasforma dando sempre il meglio. Insomma,...
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Dalla torta di Biancaneve alle ciambelle di Homer Simpson I manicaretti hanno accompagnato i cartoni fino dagli esordi. Tutto ebbe inizio con una torta, quella torta che in...
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I manicaretti hanno accompagnato i cartoni fino dagli esordi. Tutto ebbe inizio con una torta, quella torta che in Biancaneve (1938) viene preparata per i sette nani. L’apple pie (o american pie) è un grande classico della cucina anglosassone ed è facilmente replicabile, uccellini a parte. Non molto tempo dopo Biancaneve, Paperino deve difendere la sua colazione, a base di pancake irrorati di sciroppo d’acero, dagli scoiattolini Cip e Ciop.
Roger Rabbit invece si trova costretto da copione a inseguire per tutta la cucina un neonato a caccia di cookie. “Biscotto!” è così diventata una delle scene cult del film. Altro neonato, altro biscotto anche negli Incredibili ma sempre ottimi dolcetti.
E se Merlino offre un tè a Semola/Artú ne La Spada nella Roccia, Alice nel paese delle meraviglie mangia i biscottini glassati di Bianconiglio e il profumo delle mele caramellate ci fa volare da Mary Poppins. Winnie Pooh è sempre accompagnato da un barattolo di miele e i Minions sono pazzi per le banane.A Homer Simpson viene l’acquolina in bocca al solo pensiero delle ciambelle. Presenti in molti film a stelle e strisce, per la prima volta ci vengono qui proposte in salsa cartoon: il loro fascino è fuori discussione
Con l’arrivo in Europa dei primi manga (e relativi cartoni animati) giapponesi, anche noi ci troviamo a fare conoscenza con la cucina orientale, un universo inesplorato. La scopriamo attraverso i capolavori del maestro Miyazaki e in molti altri celebri cartoon. Il bento (la scatola con diversi scomparti preparata per il pranzo) fa così il suo ingresso anche a casa nostra. Doraemon è ghiotto di dorayaki, le frittelle ripiene di anko (marmellata di fagioli rossi).
In Kiss me Licia incontriamo la okonomiyaki (frittata di cavolo). Anche se le ciotole di riso bianco caratterizzano moltissime scene degli “anime” e dei cartoni animati ambientati in Giappone o Cina, preferiamo i ravioli al vapore di Kung Fu Panda e i suoi spaghetti in brodo. Il draghetto Mushu e Mulan avevano già stuzzicato il nostro appetito con la farinata di riso con uova e bacon. Il ramen, coniugato in mille modi, non ha più segreti per noi. Lupin III, Jigen e Zenigata lo hanno sdoganato insieme a Naruto, Ponyo e a molti altri personaggi.
Intorno a un piatto di spaghetti con le polpette al sugo sboccia l’amore tra Lilli e il Vagabondo. Un piatto semplice di un classico Disney potrebbe diventare un’ottima idea per una cenetta romantica, non solo per i due cagnolini.
È noto a tutti che la forza di Braccio di Ferro deriva dagli spinaci e che il suo amico Poldo è sempre pronto ad addentare un succulento panino. Ma se i cestini da picnic ci hanno accompagnato in tutti i cartoni dell’orso Yoghi e Bubu, la cucina preistorica e le sue improbabili ricette caratterizzano Gli Antenati, così come ricette altrettanto improbabili ci portano nel mondo de I Pronipoti o di Futurama. Un’infinità di piatti ci passano davanti ne La Bella e la Bestia, dai soufflé ad assaggi finger food, delizia per gli occhi e per il palato.
Heidi ci delizia con la fonduta di formaggio e le Tartarughe Ninja si nutrono di pizza; sformatini di spinaci ci vengono serviti ne Le Follie dell’Imperatore, la protagonista de La Principessa e il Ranocchio sogna di aprire un ristorante tutto suo, tra bignè e gombo e Coco ci prende per la gola con i suoi magici tamale. Hamburger di ogni forma e dimensione si ritrovano in molti cartoon, da Sponge Bob ai Simpson.
C’è un cartoon che ha reso protagonista il cibo: Ratatouille. Rémy, il topolino dal gusto raffinato, ha il grande sogno di sperimentare sempre nuovi sapori e cucinare piatti in grado di conquistare anche i critici gastronomici più feroci. La cucina è per tutti. E se un topo può dar vita a capolavori culinari, ognuno di noi ai fornelli è libero, senza un’etichetta sociale, senza che si dia peso al ruolo che rivestiamo nella società. La ratatouille è un piatto semplice, ma che sa farsi apprezzare da tutti, basta concedere spazio allo stupore e allontanare i pregiudizi per aprirsi a incredibili esperienze culinarie.
Freud scriveva che il rapporto che stabilisce l’uomo con il cibo non è solo fondato sul bisogno di sfamarsi ma sulla necessità di farsi nutrire dal desiderio di chi dona il cibo. Il cibo parla di amore, anche nei cartoni animati.
ILARIA PERSELLO